Quante volte nella redazione di un documento word ti ha assalito il dubbio di quale font utilizzare? Ti sei forse chiesto quale sia il più adatto a ciò che tu stai scrivendo, quale sia più adatto a uno scritto amichevole, piuttosto che a un documento costituzionale.
In base al messaggio che si vuole trasmettere si può utilizzare una certa tipologia di carattere rispetto a un’altra ma in ogni caso ci si trova spesso in un empasse non indifferente e a cui in questa guida cercheremo di porre rimedio.
Calibri o Helvetica? Times New Roman o Garamond? Sarà capitato a chiunque, almeno una volta nella vita, di avere difficoltà nella scelta, perché trovare il font giusto (o la font giusta) è una delicata questione di… “carattere“! In base al messaggio che si vuole trasmettere, al suo mittente e al suo destinatario, l’uno potrebbe infatti essere più indicato dell’altro. Altro elemento da tenere in considerazione sono i formati di stampa, una scrittura troppo elaborato potrebbe non adattarsi a formati piccoli, sarebbe difficile da leggere.
La scelta da compiere sarà forse più chiara se si conosce la storia della tipografia e insieme a dei dei font.
Indice
Cosa sono i caratteri
Prima di raccontarti in breve un po’ di storia sui caratteri tipografici, soffermiamoci un po’ su cosa si un carattere. I caratteri altro non sono che l’equivalente grafico delle lettere dell’alfabeto, dei numeri, dei segni e dei simboli che appartengono a un disegno e a uno stile uniforme.
Insomma ti basta acquistare un rivista per notare come si nota in maniera immediata come le lettere possono avere delle forme diverse. In genere per ogni pubblicazione è utilizzato non solo un carattere specifico ma dei colori cmyk che permettono di produrre anche particolari sfumature.
Ogni stile di un carattere viene indicato con il termine fonte o font un’espressione che nel ‘500 indicava l’insieme dei caratteri in lega metallica realizzati in un’unica sessione di fusione.
Un po’ di storia
Come ben saprai fino a 500 anni fa i libri stampati non esistevano. Vi erano i manoscritti compito in genere degli uomini di chiesa. Solo nell’anno Mille i cinesi e in particolare Bi Sheng concepì dei blocchetti di porcellana che avevano incisi dei singoli caratteri. Una buona idea ma sicuramente poco resistente e furono quindi sostituiti dai blocchi in legno e bronzo, fino ad arrivare a quelli di piombo nati in Germania dal XV secolo.
Qui si posiziona la nascita dei caratteri tipografici con Gutemberg. I suoi caratteri però ebbero bisogno di essere semplificati, percho il loro aspetto gotico rendeva quasi illeggibili i testi.
I geni del Rinascimento e in particolare il francese Nicholas Jenson fu ispirato dal carattere lapidario romano, delle scritte in latino scolpite sulle antiche lapidi per creare il carattere Roman con curve regolari, linee dritte e molto leggibili.
Molte le evoluzioni che hanno portato i caratteri tipografici ad essere quelli che conosciamo oggi, un passo importante fu compiuto con l’introduzione del corsivo a fine ‘400 da parte di Aldo Manuzio.
Caratteri tipografici e progettazione grafica
Dai blocchetti in piombo a la stampa come la conosciamo noi oggi, il passo non è stato poi così breve Il percorso che ha portato ai moderni plotter Mimaki non è stato privo di modifiche.
Tutto questo per raggiungere la progettazione grafica che ad oggi è possibile compiere. Diversi i caratteri, divisi in famiglie e in grado di rispondere a determinate esigenze. Da questo è possibile comprendere quanto la conoscenza dei caratteri sia per un grafico estremamente importante.
Il successi di una campagna pubblicitaria si raggiunge anche grazie alla scelta dei caratteri tipografici adeguati, quelli che non rendono un messaggio illeggibile.
Font e grandi marchi
Negli ultimi anni l’evoluzione dei caratteri tipografici è andata di pari passo con l’affermazione di marchi che ad oggi risultano essere molto influenti. Insomma i font sono la nuova frontiera del marketing e della comunicazione.
I font disponibili sono diventati veramente tanti, alcuni gratuiti, altri accessibili grazie a programmi o app a pagamento. I caratteri sono diventati ad oggi il tratto distintivi di diversi marchi affermati nell’economia mondiale.
La Fiat ha scelto di modificare l’Helvetica, Google invece ha puntato su Noto, Ikea con il suo Verdana. Si può proprio dire a ognuno il suo font che diviene carattere distintivo.