Un numero sempre crescente di produttori, si sta impegnando in iniziative ambientali per riuscire ad offrire ai propri clienti, prodotti eco-sostenibili. Non sempre risulta facile riuscire ad introdurre migliorie in materia di attenzione per ‘ambiente, visto l’alto numero di attrezzature e varietà di processi. Nonostante le difficoltà l’evoluzione e il progresso in termini green sta andando avanti. I primi prodotti ad essere interessati da questa rivoluzione ambientalista, sono proprio gli inchiostri impiegati nei vari processi di stampa.
Di qualunque tipologia di stampa si tratti, flessografica, digitale, piuttosto che a caldo, o sublimatica, gli inchiostri svolgono un ruolo da protagonista per garantire livelli di sostenibilità ambientali elevati. Oggi sono in commercio prodotti che rispettano la normativa REACH, un regolamento specifico dell’Unione Europea che norma la produzione e l’impiego di sostanze chimiche, nonché il lo potenziale impatto sulla salute delle persone e sull’ambiente.
REACH: sostanze chimiche e regolamenta europea
REACH è l’acronimo di Registration, Evaluation, Authorisation and restriction of Chemicals, che tradotto in italiano significa: Registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche. Sui tratta di un regolamento dell’UE del 18 dicembre 2006 il cui scopo principale è quello di migliorare e diffondere la conoscenza dei pericoli e dei rischi derivanti da sostanze chimiche. Il regolamento inoltre cerca di rafforzare la competitività e le capacità innovative dell’industria chimica europea.
Il regolamento è costituito da XV titoli. Non si tratta di una direttiva e imemdiatamente applicato a tutti gli stati membri. Nei vari articoli e allegati contenuti in questo importante documento è tra l’altro descritto l’elenco delle restrizioni in materia di fabbricazione, immissione sul mercato ed uso di alcune sostanze, preparati e articoli pericolosi.
In un allegato del regolamento sono elencate le sostanze la cui produzione, commercializzazione ed utilizzo, è soggetta ad autorizzazione. Rientrano in questo elenco, tra le altre:
- benzilbutilftalato
- dibutilftalato
- diisobutilftalato
- triossido di diarsenico
- pentossido di diarsenico
- cromato di piombo
- metiletilchetone (MEK)
Alcune di queste sostanze sono utilizzate per la produzione di alcuni inchiostri per stampanti. Una delle più significative è la MEK (metiletilchetone). L’orientamento green delle case produttrici degli inchiostri per stampanti, ha portato ad una progressiva riduzione (e in alcuni casi alla vera e propria eliminazione) di questo particolare solvente.
Che cos’è il metiletilchetone
Il MEK è un chetone, composto da un gruppo carbonile a cui risultano legati un gruppo etilico e un gruppo metilico. Tra gli altri impieghi, è usato come solvente durante la lavorazione del legno e come solvente negli inchiostri per stampanti.
Un solvente è un vettore per tinta e resina, ed è un elemento fondamentale nel processo applicativo della stampa piccolo formato e stampa grande formato. L’azione del solvente incide sul tempo di asciugatura e sull’aderenza dell’inchiostro stesso al supporto di stampa. Il MEK è stato , quasi da sempre, utilizzato come solvente per gli inchiostri. Purtroppo è un prodotto tossico e nocivo, irritante per gli occhi. L’intossicazione da metiletilchetone può portare a conseguenza più o meno gravi.
Per questo motivo il regolamento dell’Unione Europea, il REACH, ne ha normata la produzione e l’impiego. Inoltre, negli ultimi tempi, cresce il numero delle aziende che cercano soluzioni alternative al MEK e ad altri solventi chimici, per garantire un livello adeguato di sostenibilità ambientale.
Per questo motivo sono stati realizzati diversi prodotti dal basso contenuto di composti organici volatili (VOC). Gli inchiostri per stampanti a basso contenuto di VOC e di HAP (Hazardous Air Pollutants) non contengono agenti cangerogeni, mutageni, allergeni e ogni altro tipo di sostanza potenzialmente dannosa. In alternativa a queste sostanze sono sempre più impiegati elementi quali etanolo, acetone e soprattutto acqua.
Inchiostri per stampanti e standard qualitativi
Con la sperimentazione si è arrivati a realizzare e produrre inchiostri per stampanti alta pigmentazione, a base di oli vegetali, che rendono i prodotti compatibili con i sistemi di stampa a basso impatto ambientale. É questo il caso, ad esempio, della gamma di inchiostri Mimaki, nella quale è possibile trovare inchiostri 100% a base vegetale e 0% VOC.
Si tratta di prodotti ossidativi con una velocità di essiccazione mai registrata prima. Questa peculiarità ha permesso agli stampatori di spegnere definitivamente i forni ad alto consumo energetico, generando così un ulteriore risparmio in termini di tempo e denaro.