Un paio di articoli fa abbiamo visto cos’è e come funziona la stampa digitale. A grandi linee la si può dividere in stampa digitale per uso domestico e in stampa digitale industriale. A questa seconda tipologia appartengono diverse tipologie di stampa: stampa UV, stampa latex, stampa a solvente, stampa ecosolvente, stampa sublimatica. Ognuna con diverse caratteristiche e ciascuna destinata ad ottenere diversi risultati e quantitativi.
Indice
Stampa UV: a raggi ultravioletti
Il meccanismo di funzionamento della stampa UV è piuttosto facile. In pratica in questo procedimento i raggi ultravioletti provvedono ad asciugare completamente ed istantaneamente l’inchiostro sul materiale di supporto. Con questa tecnica tipografica è possibile ottenere risultati puliti e con resa del colore migliore rispetto ad altre tecniche.
L’inchiostro utilizzato nella stampa UV contiene dei particolari elementi chiamati: “foto-inizializzatori”. Quando i foto-inizializzatori sono esposti ai raggi UV delle lampade della stampante, attivano un processo automatico definito di polimerizzazione o reticolazione.
La polimerizzazione è una reazione chimica che porta alla formazione di una catena polimerica. Questa catena altro non è che una molecola composta da parti uguali che si ripetono in sequenza (dette unità ripetitive), a partire da molecole più semplici (dette “monomeri“, o “unità monomeriche“).
In altre parole le molecole dell’inchiostro si raggruppano secondo determinati reticoli, precisi e ben definiti, e si solidificano, mentre la componente liquida evapora. Una caratteristica interessante delle stampanti UV è la possibilità di configurare, oltre alla quadricromia, anche il bianco e il gloss. Questo permette di stampare superfici scure o trasparenti e di realizzare effetti unici di lucidatura e/o embossing.
Oggi esistono molti plotter Mimaki o Epson appositamente studiate per ottenere la massima personalizzazione dalla stampa UV e creare effetti gloss, matt o embossing unici.
Stampa UV: supporti stampabili
Gli inchiostri UV possono stampare su diversi supporti. I materiali stampabili con il sistema UV devono comunque rispettare alcune proprietà chimiche per risultare resistenti agli inchiostri UV.
I materiali che supportano questi inchiostri sono:
- PET
- PE
- PP
- PVC
- PC
- Dibond
- Forex
- Kapa
- Legno e derivati
- Polionda
- Cartonati Re-board
- Pannelli acrilici
PET
Per definizione polietilene tereftalato o polietilentereftalato, ma in commercio si trova sotto svariati nomi: Sustadur Pet, Zellamid 1400, Arnite, Tecapet, Impet e Rynite, Ertalyte, Hostaphan, Polystar, Melinex e Mylar films e le fibre Dacron, Diolen, Tergal, Terital, Terylene e Trevira.
Si tratta di una resina termoplastica adatta al contatto alimentare, facente parte della famiglia dei poliesteri.
É possibile trovare il PET leggero, rigido o semirigido. É incolore e trasparente, ottimo contro l’umidità e la penetrazione di sostanze gassose. Inoltre è facilmente riciclabile. É usato soprattutto per la realizzazione della maggior parte delle bottiglie di plastica in commercio oggi e delle loro relative etichette. É impiegato anche per film alimentari, tessuti e bicchieri.
PE
Lo conosciamo come polietilene e si tratta del più semplice dei polimeri sintetici ed è la più comune fra le materie plastiche. Anch’esso riciclabile è usato per la realizzazione della maggior parte dei prodotti plastici di uso comune: sacchetti, flaconi di shampoo e detersivi, taniche, secchi per vernici, strati interni per contenitori per liquidi alimentari, ecc…
PP
Polipropilene (o polipropene, abbreviato in PP) è un polimero termoplastico che può mostrare diversa tattilità. Elastico e facile da modellare è utilizzato soprattutto per il packaging. Si può trovare trasparente, bianco o satinato. Con il PP si realizzano: bicchieri di plastica, yogurt, nastri adesivi, bottiglie, secchi, barattoli per vernici ecc…
PVC
Il più utilizzato e il più conosciuto materiale plastico è anch’esso stampabile grazie alla tecnica della stampa UV. Resiste al caldo, all’usura e agli agenti atmosferici.
PC
Policarbonato, stampabile con le tecniche della stampa UV. É trasparente, duro e dall’elevata resistenza meccanica e termica. É particolarmente resistente agli urti ed è usato in moltissimi campi: dall’ottica, alle coperture dei fanali, oppure nel campo medico e sanitario.
Dibond
Dibond è una lastra composita costituita da due lamiere in alluminio, spessore 0,3 mm/cad., con interposto un nucleo in polietilene. Leggero, rigido e resistente agli agenti atmosferici.
Forex
Si tratta di una lastra in PVC espanso rigido, presenta una struttura cellulare omogenea e una superficie planare, di colore uniforme.
Kapa
Pannello sandwich ad anima rigida in poliuretano, coperto su entrambi i lati da un cartone bianco plastificato a base di cellulosa. Usato soprattutto per pareti mobili e pannelli pubblicitari di grandi dimensioni.
Legno e derivati
é possibile realizzare la stampa UV non solo su materiale plastico, ma anche su quello naturale, come il legno e i suoi derivati.
Polionda
PVC a struttura alveolare. É leggero ed economico impiegato soprattutto per la cartellonistica da cantiere low cost.
Cartonati Re-board
Si tratta di un cartone strutturato a celle alveolari, racchiuso tra due fogli di cartoncino di colore bianco. Dallo spessore variabile, la superficie bianca è personalizzabile grazie alla stampa digitale.
Pannelli acrilici
Arriviamo infine ai pannelli acrilici dalla superficie brillante, perfetti per lavori di foratura, taglio, stampa e piegatura a caldo. Leggeri e resistenti agli agenti atmosferici, hanno ottima stabilità termica e resistenza ai prodotti chimici di uso comune.